Giro dei Paesi Baschi 2024, Jonas Vingegaard aveva segnalato mesi fa la pericolosità della discesa di Olaeta: “Nessuno poi ha risposto”
La tremenda caduta che ha scosso il Giro dei Paesi Baschi 2024 poteva essere evitato? Difficile a dirsi, ma che il tratto di strada che scende dall’Alto de Olaeta, punto in cui si è verificato l’incidente, fosse pericoloso era una cosa che si sapeva. Mikel Bizkarra, corridore della Euskaltel-Euskadi (non in gara in questa competizione) che su quelle strade è di casa, ha descritto la discesa in questione in questo modo.
“È una strada che ha tante radici di alberi che passano sotto l’asfalto e che fanno sì che il manto sia molto irregolare – ha scritto Bizkarra – A guardarla non te ne accorgi, ma senza rendertene conto prendi dei colpi e se non tieni il manubrio ben saldo è ‘facile’ finire per aria”.
En esa carretera hay un montón de raíces de los arboles por debajo del asfalto que hace que la carretera sea muy botona. A la vista no se aprecian pero sin darte cuenta vas dando botes y si no llevas el manillar bien agarrado es “fácil” salir por los aires.
— Mikel Bizkarra (@MikelBizkarra) April 4, 2024
Persino Jonas Vingegaard, uno dei corridori usciti peggio dalla caduta, aveva fatto sapere, già mesi fa, che quella discesa non lo convinceva granché. A rivelarlo è Markus Lærum, direttore generale dell’azienda Safe Cycling, che studia soluzioni per mettere in sicurezza proprio le strade percorse dalle corse ciclistiche.
“Durante lo scorso inverno eravamo in Spagna e abbiamo incontrato diversi corridori per affrontare alcuni temi legati alla sicurezza nelle corse – le parole di Lærum riportate da Sporza – Uno di quelli con cui abbiamo parlato era proprio Vingegaard, che ha condiviso con noi tanti suoi punti di vista, sui pericoli generici e anche di alcuni punti in particolare. In quel momento, sono venuti fuori il Giro dei Paesi Baschi e proprio questa discesa”.
Lærum aggiunge: “Abbiamo contattato gli organizzatori del Giro dei Paesi Baschi per poter discutere su quello che era emerso, ma non ci hanno mai risposto. Facile capire, quindi, perché vedere quello che è successo poi in corsa sia davvero frustrante. Le cadute nel ciclismo possono sempre accadere, ma penso ci siano molte cose migliorabili”.
Sull’episodio dell’Alto de Olaeta: “Tanti corridori hanno detto che l’asfalto era irregolare e pericoloso. Non è strano che una cosa del genere non sia segnalata? Spesso è difficile cambiare il percorso stabilito di una gara, ma i corridori possono essere avvisati, anche attraverso una specifica segnaletica”.
Resta da capire, però, perché le perplessità dei corridori, in questo caso, siano state espresse a un’entità “privata” e non, ad esempio, all’Associazione Corridori.
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